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Estate 1865: Louise Colet, scrittrice e poetessa francese, arriva a Firenze per rivedere la città - già visitata con entusiasmo cinque anni prima ai tempi dell'Unità d'Italia -, ora divenuta capitale del Regno. A rendere più ameno e curioso il soggiorno di Louise nella "sua" amata Firenze è la compagnia di Collodi, che talvolta le si affianca per farle scoprire luoghi e abitudini caratteristici del costume cittadino, minacciati dai mutamenti che comporterà il nuovo volto di capitale. Una passeggiata attraverso strade, piazze, vicoli, chiassi, visitando botteghe, caffè, trattorie, dove si incontrano personaggi più o meno noti e di diverse estrazioni sociali, ma sempre interessanti da conoscere. Una sosta particolare è dedicata a palazzo Portinari Salviati Da Cepparello al Corso, allora sede del Ministero di Grazia, Giustizia e Culti, storico palazzo cittadino, le cui sale sono ancora impreziosite dalle Storie di Ercole dipinte da Alessandro Allori all'epoca di Cosimo I. Ritroviamo infine il racconto della "questione fiorentina", ovvero il problema della ristrutturazione e dell'ammodernamento di Firenze antica perseguiti dall'Amministrazione comunale sul solco dei lavori iniziati nel 1864, questione che diventa un tema di discussione internazionale sul quale intervengono intellettuali, storici e scrittori di tutto il mondo, a ricordare che, come disse Henry James, la bellezza di Firenze non è solo una questione fiorentina, ma qualcosa che riguarda l'umanità intera.